Le filastrocche, come la musica e la lettura ad alta voce, contribuiscono a migliorare il linguaggio e le abilità cognitive con importanti ripercussioni nell’apprendimento della lettoscrittura.

 Accreditate ricerche longitudinali rilevano che i bambini che sin da piccoli sono stati correttamente stimolati con musica e parole avranno una migliore capacità di lettura, proprietà di linguaggio, curiosità ed interessi.

Inoltre alcuni studi di neurolinguistica hanno ipotizzato che le filastrocche possono rivelarsi utili nella prevenzione e nel trattamento della dislessia, perché allenano la memoria a breve termine, proprio quella che risulta compromessa nelle presone con dislessia. Dunque, rime e filastrocche non potevano mancare nel laboratorio metafonologico. Dopo il riconoscimento della parte iniziale delle parole, i bambini sono stati coinvolti, questa volta, in giochi di riconoscimento della parte finale della parola e di associazione con parole in rima.

 Il riconoscimento può essere definito come la capacità del nostro cervello per identificare gli stimoli che hanno precedentemente ricevuto (situazioni, persone, oggetti, suoni, parole….) . Il riconoscimento è un’abilità cognitiva che ci permette di recuperare le informazioni memorizzate nella memoria e confrontare con le informazioni presentate a noi.

Nei giochi linguistici presentati ai bambini,  è la memoria a breve termine ad essere attivata per essere efficace nell’associazione di parole in rima. 

A partire dall’analisi e sintesi acustica prima, e visiva poi, l’attenzione dei bambini è stata orientata sulla parte finale della parola per trovare, tra una pluralità di parole, quelle che potevano essere associate perché in rima.

Il ritaglio di figure e parole è un’attività che consente al bambino un trasferimento di competenze dall’uditivo al visuale facilitando l’accesso alla decodificazione dei grafemi.