Festa di Natale, 19 dicembre 2016

 

La scuola mette in condizione i bambini di fare molteplici esperienze educative.

Tra queste c’è l’esperienza di cantare insieme e vivere momenti di appartenenza alla comunità.

I bambini, crescendo, saranno in grado di apprezzare le forme artistiche più alte di canto e, magari, capire anche più profondamente le forme di canto popolare o pop come diciamo oggi.

Se si vive una esperienza bella e gratificante, si può pensare di approfondirla da adulti, fino a farne una possibilità di lavoro.

La scuola in questo orienta i bambini e le famiglie, nella consapevolezza delle capacità e degli interessi da approfondire durante il percorso scolastico e di vita.

Nella prima Assemblea dell’anno scolastico, è stato proposto ai genitori di partecipare alle attività di canto dei loro figli in vista della festa di Natale.

Molte mamme e qualche papà hanno aderito alla proposta, anche sulla spinta dei loro figli, contenti della partecipazione dei genitori.

Sono iniziate le prove del coro, con impegno, sacrificio e disponibilità a lasciarsi guidare e correggere.

I genitori partecipanti al coro hanno vissuto la stessa esperienza di apprendimento dei canti compiuta dai loro figli, con la difficoltà di guardare chi guida, la costanza di ripetere e l’attenzione a modulare la voce adeguandosi a chi canta vicino a noi.

Un papà si è reso disponibile ad accompagnare i canti con la chitarra ed una mamma ha ripreso a suonare il piano dopo molti anni di abbandono dello strumento e, con abnegazione, ha dedicato molto tempo a provare e riprovare. Dopo la festa questa mamma ha affermato di voler riprendere a suonare il pianoforte perché questa esperienza le aveva fatto provare la nostalgia della musica.

La serata si è svolta alternando canti dei bambini e canti eseguiti insieme con i genitori.

Alcune mamme napoletane hanno eseguito in lingua napoletana un canto bellissimo “La leggenda del lupino”.

“Il canto avvicina la terra al cielo. È l’espressione più alta del cuore dell’uomo”, ha detto un famoso educatore.

Per testimoniare che la suggestione del canto è potente si può raccontare un episodio storico.

La notte di Natale 1914, agli inizi della prima guerra mondiale, nelle trincee del fronte occidentale, ci fu una tregua spontanea, dettata da un sentimento di fratellanza universale, più forte persino del rombo dei cannoni. 

I soldati tedeschi e francesi uscirono allo scoperto, si abbracciarono, cantarono insieme, si scambiarono doni e organizzarono persino delle estemporanee partite di calcio.